QUESTIONE CIUCCIO: perché non toglierlo al bambino improvvisamente
Ringrazio la Dott.ssa Mona Delahooke, PhD, per l’autorizzazione alla traduzione.
Troverete l’articolo originale cliccando qui
Robby aveva due anni quando il dentista disse ai suoi genitori che era il momento di togliere il ciuccio. Preoccupati per l’avvertimento del professionista, ovvero che il ciuccio poteva causare il disallineamento della mascella, i genitori lo fecero sparire.
Fu così che iniziarono i problemi. In poco tempo Robby ebbe difficoltà di addormentamento.
Nel giro di una settimana iniziò a colpire i compagni di classe all’asilo nido.
Nel corso degli anni ho visto questo schema più e più volte. Un dentista o pediatra con buone intenzioni avverte che il ciuccio e succhiarsi il pollice potrebbero portare a problemi a livello orale. Genitori amorevoli, desiderosi di evitare costosi interventi di ortodontia o peggio, prestano ascolto. E in breve tempo sorgono problemi comportamentali.
Il problema è che l’uso del ciuccio e il succhiarsi il pollice non sono solo cattive abitudini. Sono spesso un modo grazie al quale i bambini si calmano. In quanto tali, possono anche essere una strategia per raggiungere la regolazione emotiva, elemento fondamentale alla base dello sviluppo sociale ed emotivo.
L’interruzione improvvisa di una tale abitudine in un bambino come Robby, porta il sistema emotivo in via di sviluppo ad una una risposta allo stress. A seconda di come la mente e il corpo di ogni bambino interpretano questa perdita, può avvenire che il corpo del bambino registra ciò che chiamiamo “neurocezione” difettosa, un senso di minaccia piuttosto che di sicurezza. Certo, alcuni bambini gestiscono questo cambiamento con facilità, ma molti altri non lo fanno, e presto compaiono comportamenti insoliti o provocatori.
Questo non vuol dire che il consiglio del dentista sia sbagliato. Egli indirizza correttamente lo sviluppo fisico del bambino, ma può perdere la componente mentale e lo sviluppo psicologico del bambino.
Questa dicotomia è un chiaro esempio di come i vari campi pediatrici spesso affrontino le proprie specializzazioni senza riconoscere o integrare altri aspetti della salute e dello sviluppo di un bambino.
I dentisti ricevono una formazione piccola o inconsistente della salute mentale, la “casa” dello sviluppo socio-emotivo. È vero anche il contrario: i programmi di formazione per i professionisti della salute mentale in genere non sottolineano come il corpo di un bambino contribuisca allo sviluppo sociale ed emotivo. È come se le emozioni e le relazioni fossero in qualche modo distaccate dal corpo fisico e dal cervello.
L’ approccio migliore sarebbe quello in cui i genitori e i professionisti collaborano nel determinare se, eliminare qualcosa che calma e tranquillizza il bambino, un ciuccio, succhiarsi il pollice o tenere una coperta, per esempio, causerà o meno uno stress inutile. Se lo farà, è meglio allontanare il bambino da quell’abitudine in modo sensibile e lento piuttosto che all’improvviso.
Quando facciamo qualcosa per il bene del bambino, l’approccio migliore è quello di spiegare il cambiamento al bambino stesso. Naturalmente, i bambini piccoli non sono sufficientemente pronti nella risoluzione dei problemi sociali (mettere insieme molte idee e comprendere l’impatto su un evento futuro) per comprendere una simile spiegazione.
E dire al bambino che, qualcosa che ama e che gli piace (un ciuccio) può fargli “male” , può causare stress. Ed eufemisticamente, dire a un bambino che un ciuccio “sarà perso”, non ci sarà più, spesso non diminuisce lo stress che il bambino sta provando a causa della perdita di quell’oggetto “calmante”.
Queste strategie positive aiutano il bambino ad affrontare quei cambiamenti che potrebbero influenzare la regolazione emotiva:
- Determina se sia veramente necessario portare via oggetti o abitudini che aiutano a calmare il corpo e la mente di un bambino.
- Assicurati che il bambino sia pronto, sia al suo livello di sviluppo, prima di portare via un oggetto che è rilassante per il bambino.
- Identifica un oggetto o un’attività sostitutiva che fornirà al bambino sicurezza emotiva prima che avvenga il cambiamento.
- Prova ad allontanare piano piano il bambino dall’abitudine “calmante” piuttosto che all’improvviso
- Evita cambiamenti durante un periodo di transizione o stress (come un trasferimento o cambiamento di scuola). Piuttosto opta per un momento in cui si è disponibili a giocare in modo rilassato con il bambino. Il coinvolgimento gioioso allevia lo stress.
In definitiva, è salutare e benefico per i bambini sviluppare metodi alternativi o aggiuntivi per calmarsi. Con l’approccio corretto, aiutare un bambino a scoprire queste opzioni può migliorare lo sviluppo sociale ed emotivo. La chiave non è evitare i cambiamenti necessari per il bambino, ma assicurarsi che siano intrapresi con un profondo rispetto per le differenze individuali e il sistema nervoso del bambino.
Articolo originale in lingua inglese di Mona Delahooke, PhD.
Traduzione a cura di Rossana Giorgi