SINDROME DI ASPERGER: LA DISABILITÀ SOCIALE SPESSO NASCOSTA
By kind permission of Bill Nason
Articolo originale disponibile alla pagina Facebook Autism Discussion Page:
Aspergers: The often hidden social disabilityI think what neurotypical people (especially teachers and parents) need…
Gepostet von Autism Discussion Page am Samstag, 30. Juni 2018
Penso che le persone neurotipiche (specialmente insegnanti e genitori) abbiano bisogno di capire che le differenze neurologiche rappresentano una delle ragioni principali per cui i soggetti con Disturbo dello Spettro Autistico hanno difficoltà a relazionarsi.
Nel nostro cervello sono presenti diverse aree che comunicano contemporaneamente tra di loro, grazie alla presenza di forti connessioni neurologiche. È grazie a questo che noi siamo di grado di elaborare in maniera simultanea più informazioni e gran parte di questo processo avviene a livello subconscio, richiedendo un minimo dispendio di energie mentali.
A differenza di quanto accade nel cervello di un soggetto neurotipico, in soggetti con Disturbo dello Spettro Autistico lo sviluppo dei circuiti neuronali che collegano le varie aree cerebrali non avviene in modo fisiologico, rendendo difficile la comunicazione tra queste. Ciò crea difficoltà nel processare più informazioni contemporaneamente. Mentre noi elaboriamo rapidamente queste informazioni, ad un livello subconscio (istintivo), le persone nello Spettro hanno bisogno di processare “in modo sequenziale”, poco alla volta, ad un livello conscio. Loro devono pensare per fare cose che invece noi facciamo in modo istintivo. Inoltre, questo processo di elaborazione per loro richiederà più tempo (processazione ritardata) e un maggior dispendio di energie mentali (poiché devono processarlo a livello conscio).
Questo influenza in maniera drastica le interazioni con gli altri (la relazione). Infatti, quando noi interagiamo con qualcun altro, dobbiamo elaborare rapidamente e contemporaneamente diverse informazioni. Quando ascoltiamo altre persone, processiamo le parole che stanno dicendo, il contesto in cui vengono dette, il tono e l’inflessione della voce, la mimica facciale, la gestualità e il linguaggio del corpo per capire cosa quella persona ha detto e il significato delle sue parole. Noi rapidamente “leggiamo” tutte queste informazioni per comprendere i pensieri, i sentimenti e le intenzioni di quella persona. Allo stesso tempo, mentre elaboriamo ciò che questa persona sta dicendo, realizziamo anche cosa pensiamo, cosa proviamo in relazione a ciò che ci viene detto e come risponderemo. Inoltre, mentre rispondiamo, leggiamo anche i segnali non verbali dell’altro, per capire se comprende ed è interessato.
Al fine di poterci focalizzare sull’argomento della conversazione, dobbiamo processare la maggior parte di queste informazioni “non verbali” (mimica facciale, gestualità, intonazione della voce, ecc…) a livello subconscio, con il minimo dispendio di energie mentali. Questo ci consente di relazionarci con gli altri senza grandi sforzi.
Invece, nei soggetti con Disturbo dello Spettro Autistico, che hanno bisogno di processare queste informazioni in modo sequenziale, poco alla volta, questo processo di elaborazione è ritardato e spesso inadeguato, rendendo difficile per loro leggere la “big picture” (visione d’insieme), ovvero crearsi una rappresentazione mentale generale, di ciò che sta accadendo. Per riuscire a proseguire nella conversazione, hanno necessità di processare piccole parti delle informazioni che ricevono, spesso perdendo così gran parte del significato. Alcune volte accade che, quando il soggetto arriva ad elaborare il contenuto di ciò che gli è stato detto, l’interazione si è spostata su un altro piano. Di conseguenza, non riuscendo a recepire tutte le informazioni, le loro risposte risultano spesso non coerenti. Tutto questo può risultare mentalmente ed emotivamente estenuante per una persona nello Spettro.
Questa incapacità a processare contemporaneamente più informazioni è una delle motivazioni principali per cui questi soggetti presentano difficoltà nella sfera sociale.
Sebbene questa caratteristica sia comune a tutte le persone con Disturbo dello Spettro Autistico, nel caso dei bambini con Sindrome di Asperger, questa difficoltà può essere più difficile da riconoscere. Infatti, loro possono essere davvero brillanti, ma presentare comunque questo problema di elaborazione. E questo, per molte persone, può risultare difficile da comprendere, perché si parte dal presupposto che poiché il bambino è brillante e molto verbale, se non interpreta correttamente le istruzioni ricevute e si comporta diversamente dagli altri è perché “sceglie intenzionalmente” di farlo. Per questo motivo, spesso l’Asperger costituisce una disabilità nascosta, perché alcune caratteristiche proprie di questi bambini mascherano le loro reali difficoltà. Ed ecco perché la consapevolezza e la conoscenza del problema da parte delle persone che hanno un ruolo importante nella vita del bambino sono fondamentali.
Traduzione a cura di Erika certosino