19 Febbraio 2018

DISTURBI DELL’ ELABORAZIONE UDITIVA CENTRALE (CENTRAL AUDITORY PROCESSING DISORDER)

L’elaborazione uditiva è la capacità del cervello di distinguere e attribuire significato agli stimoli sonori. Rappresenta il punto di incontro tra udire e comprendere. Una corretta elaborazione uditiva richiede l’integrazione di varie abilità: ascoltare, comprendere, interpretare, esprimere.

I Disturbi dell’ elaborazione uditiva centrale (CAPD-Central Auditory Processing Disorder), rappresentano un’entità nosologica vaga e poco definita, soprattutto in età evolutiva. La descrizione formulata da Keith, descrive questo disturbo come :“una condizione in cui un soggetto ha difficoltà a processare o interpretare l’informazione uditiva, quando presentata in un ambiente uditivo non ottimale” (Keith 1986).

Tipicamente, gli individui con CAPD hanno normale soglia all’audiometria convenzionale a toni puri, quindi hanno un udito normale, ma hanno difficoltà a processare e interpretare i suoni, soprattutto il linguaggio, in presenza di rumori di fondo, come ad esempio in ambienti affollati come parchi giochi, eventi sportivi, bar della scuola, feste.

Il cervello elabora i suoni quasi istantaneamente. La maggior parte delle persone è in grado di interpretare velocemente ciò che sente, ma nei CAPD , si verifica un’alterazione che ritarda  o “disturba” questo processo.

Molte condizioni, inclusi l’ADHD e l’Autismo, possono influenzare l’abilità del bambino di ascoltare e capire ciò che sente. Quello che differenzia i CAPD é che, in questo caso, il problema risiede nella comprensione dei “suoni” del linguaggio parlato, non nel “significato” di ciò che è stato detto.

 

EPIDEMIOLOGIA

 

Si stima che la prevalenza dei CAPD in età evolutiva sia tra il 2 e il 7 %, con un numero di maschi circa doppio rispetto a quello delle femmine.

 

CAUSE

 

Spesso l’origine del disturbo non é conosciuta. Alcuni fattori chiamati in causa sono:

  • prematurità o basso peso alla nascita

  • traumi alla testa

  • otiti croniche

  • intossicazione da piombo

 

SINTOMATOLOGIA

 

Si possono distinguere diversi tipi di disturbi dell’elaborazione uditiva centrale. La sintomatologia può variare da lieve a severa. Caratteristicamente, i soggetti con CAPD possono presentare vulnerabilità in una o più di queste aree:

  • DISCRIMINAZIONE UDITIVA

  • DISCRIMINAZIONE UDITIVA TRA FIGURA-SFONDO

  • MEMORIA UDITIVA

  • PROCESSAZIONE UDITIVA SEQUENZIALE

 

DISCRIMINAZIONE UDITIVA

 

 È la capacità di prestare attenzione, confrontare e distinguere tra suoni differenti e separati. Debolezze in quest’area comporteranno difficoltà:

  • nella lettura

  • nel percepire la differenza tra suoni simili

  • nel capire il linguaggio altrui, specialmente se l’oratore parla con un dialetto non familiare

  • nel cogliere sfumature, come ad esempio il sarcasmo, che sono veicolate dal tono della voce

  • nell’ascoltare al telefono

 

DISCRIMINAZIONE TRA FIGURA-SFONDO

 

È la capacità di individuare suoni importanti nel contesto di un ambiente rumoroso. Un deficit a questo livello comporterà difficoltà:

  • nel mantenere l’attenzione su indicazioni verbali

  • nell’ individuare da quale direzione proviene il suono

 

MEMORIA UDITIVA

 

È l’abilità di ricordare ciò che si è ascoltato: conversazioni, compiti, indicazioni, canzoni ecc…, recuperando l’informazione nell’immediato o successivamente. Nei CAPD si riscontreranno dunque difficoltà:

  • nel ricordare i nomi delle persone

  • nel memorizzare i numeri di telefono

  • nel seguire indicazioni verbali “multi-step”

  • nel ricordare storie o canzoni

 

PROCESSAZIONE UDITIVA SEQUENZIALE

 

È la capacità di comprendere e ricordare l’ordine dei suoni e delle parole. Un bambino potrà avere difficoltà, dunque, nel ricordare l’ordine corretto di una serie di istruzioni verbali, oppure potrebbe scrivere o pronunciare “efelante” invece di “elefante”, o sentire il numero 47 ma scrivere 74.

Sebbene l’identificazione di un disturbo dell’elaborazione uditiva centrale poggi su una specifica batteria di test, una serie di comportamenti consentono il riconoscimento sia di bambini che di adulti a rischio. Tra questi, quelli di più comune riscontro sono:

  • Difficoltà nel seguire indicazioni verbali

  • Facile distraibilità

  • Difficoltà a guardare e ascoltare nello stesso tempo

  • Agitazione

  • Disagio in posti rumorosi: possono sembrare oppressi o distratti da risate, grida o folle di persone che parlano tutte insieme, come in un ristorante

  • Richiesta frequente di ripetere ciò che é stato detto

  • Scarsa capacità di concentrazione

  • Sensibilità ai rumori forti e/o improvvisi

  • Difficoltà a seguire conversazioni

  • Difficoltà a ricordare dettagli di ciò che é stato letto o ascoltato

  • Mancanza di una netta lateralizzazione dopo i 4-5 anni di età

  • Ritardi nel linguaggio

 

I bambini affetti da CAPD possono sembrare inconsapevoli dei suoni; non sono sempre allertati da nuove informazioni uditive nella stessa misura degli altri bambini (Willeford & Billger, 1978; Willeford & Burleigh, 1985). Possono comportarsi, dunque, come se fosse presente un deficit uditivo, ma , in realtà, la ridotta attenzione uditiva è legata al fatto di essere distratti dalla presenza di stimoli uditivi estranei. È il loro ambiente uditivo che cambia, ponendo richieste al loro sistema nervoso uditivo centrale che, essendo inefficiente, determina una performance variabile.

I bambini con CAPD possono inoltre presentare un ritardo nelle risposte a stimoli verbali, nell’intento di “prendere tempo” per elaborare l’informazione incompleta trasformandola in un messaggio significativo.

 

MANIFESTAZIONI COMPORTAMENTALI A SCUOLA

 

  • Daydreaming (sognare ad occhi aperti)

  • Dimenticanze

  • Difficoltà nello star seduti fermi

  • Difficoltà con i concetti temporali

  • Problemi nel completare i compiti assegnati

  • Rifiuto della scuola

  • Parlare eccessivo in classe

  • Rendimento inferiore alle aspettative

  • Tendenza all’isolamento e all’evitamento di attività di gruppo, di discussioni e lezioni

I bambini con CAPD possono inoltre manifestare :

  • Ansietà e tensione emotiva

  • Scarsa autostima

  • Frustrazione

  • Ricerca di attenzione

  • Irascibilità, soprattutto in situazioni nuove

  • Scatti d’ira

  • Irritabilità

  • Iperattività

  • Impulsività

  • Disobbedienza

  • Comportamenti oppositivi

  • Aggressività

  • Scarsa collaborazione

 

Alcuni di questi comportamenti  sono molto comuni anche nei soggetti con ADHD e questo conduce spesso a diagnosi errate. Tuttavia, solo il 50 percento dei bambini con CAPD rispondono ai criteri diagnostici per l’ADHD. Sebbene, dunque, siano osservabili sia nei CAPD che nell’ADHD, i sintomi di disinibizione del comportamento sono primari e persistenti per più di sei mesi nei bambini con ADHD (American Psychiatric Association, 1994), mentre nei bambini con CAPD sono secondari ad un “overload” uditivo e variano nel tempo.

Le abilità che più comunemente vengono inficiate in questo disturbo sono:

  • la COMUNICAZIONE: i bambini con CAPD possono presentare lentezza nell’elaborazione di un linguaggio intellegibile, difficoltà nell’utilizzo del linguaggio e nell’articolazione di ciò che una persona desidera dire; carente risposta al linguaggio umano, mentre permane normale quella ai suoni ambientali; inversione di lettere e parole: per esempio “cip” e “pic”; difficoltà a pronunciare parole, difficoltà a distinguere parole con suoni simili (es.: barca/panca/banca ecc…)

  • l’APPRENDIMENTO: questi bambini hanno spesso difficoltà nelle lettura, nello spelling e nella scrittura. I primi lavori di Ayres (1972a, 1972b) sull’integrazione sensoriale, riflettevano l’importanza del sistema uditivo nell’apprendimento

  • le ABILITÀ SOCIALI: i bambini con CAPD hanno problemi nel raccontare storie o barzellette. Tendono ad evitare conversazioni con i compagni perché é difficile per loro elaborare ciò che é stato detto e pensare ad una risposta appropriata.

 

 

La diagnosi di questi disturbi si avvale di una serie di test che però non possono essere somministrati prima dei 7-8 anni,  perché la variabilità delle funzioni cerebrali é così marcata nei bambini più piccoli, che l’interpretazione dei risultati non sarebbe attendibile. Una volta fatta la diagnosi, viene identificato il tipo di disturbo presente. Ci sono, infatti, diversi tipi di deficit di processazione uditiva che, in ciascun bambino, si manifestano con modalità differenti. Da qui la necessità di un trattamento personalizzato.

 

COMORBIDITÀ

 

Frequentemente  i CAPD si presentano in comorbidità con altri disturbi come: ADHD, Dislessia, Disturbi di Integrazione Sensoriale, Disturbi del Linguaggio, Autismo ed altri ancora.

 

STRATEGIE DI INTERVENTO

 

Il trattamento dei Disturbi di elaborazione uditiva centrale si fonda su strategie compensative e interventi terapeutici mirati come la terapia logopedica e i training di integrazione uditiva come, ad esempio, l’AIT di Berard, il Tomatis, l’ILS (Integrated Listening  Systems), terapie di ascolto che agiscono sui deficit uditivi.

 

STRATEGIE COMPENSATIVE

 

Hanno come obiettivo primario quello di aiutare questi soggetti a far fronte alle diverse richieste del loro ambiente di ascolto (Ayres, 1972b), allo scopo di migliorare la loro performace nella scuola, nel lavoro e nei contesti sociali:

  • Creare sia a casa che a scuola o a lavoro, uno spazio tranquillo riducendo al minimo i rumori di fondo (chiudendo, ad esempio, porte e finestre)

  • Fare in modo che il bambino guardi l’interlocutore mentre questi gli parla

  • Proporre i messaggi verbali in diverse modalità

  • Usare frasi semplici

  • Parlare più lentamente e ad un volume leggermente più alto

  • Chiedere al bambino di ripetere le istruzioni ricevute

  • Far sedere il bambino di fronte alla classe e lontano da fonti di distrazione

  • Usare un approccio multisensoriale (es. verbale e scritto) per le istruzioni e la presentazione di concetti, scrivendo ad esempio, brevi istruzioni alla lavagna o creando degli “handouts” in caso di istruzioni più lunghe e complesse.

  • Fornire copie di appunti, o fare in modo che qualcun altro prenda appunti al posto dello studente : il prendere appunti si rivela spesso un compito molto difficile, perché la minima rumorosità di fondo ostacola la ricezione dell’informazione uditiva

  • Consentire brevi pause per dare a questi soggetti il tempo di riposarsi

  • Somministrare test e verifiche in stanze separate e silenziose

  • Programmare lezioni che richiedono un ascolto prolungato, durante la mattina o nel primo pomeriggio

  • Usare immagini e gesti per rinforzare la comprensione e la memorizzazione da parte del bambino

  • Incoraggiare l’uso del computer, perché fornisce un immediato feedback visivo e può facilitare la scrittura

  • Condurre conversazioni in aree tranquille

  • Fornire un supporto aggiuntivo nelle lingue straniere, il cui apprendimento può risultare particolarmente difficile. Questi soggetti possono beneficiare di materiale visivo e scritto e di testi registrati in ambienti silenziosi

  • Scoraggiare l’uso di registratori: questi non sono raccomandati perché registrano anche i rumori di fondo, rendendo difficile la trascrizione della registrazione

  • Consentire l’uso di cuffie o tappi per le orecchie, che possono ridurre il rumore e migliorare la concentrazione durante la lettura silenziosa e la scrittura. In questo caso,l’uso di questi dispositivi ha la funzione di ridurre gli stimoli uditivi estranei, consentendo allo studente di focalizzarsi sul suo lavoro. Un’altra modalità per implementare l’uso di dispositivi di attenuazione dei suoni può essere quella di utilizzarli in un solo orecchio. Willeford e Burleigh (1985) hanno ipotizzato che nei soggetti con un disturbo di processazione uditiva, l’integrazione bilaterale del suono può essere deficitaria.  Di conseguenza, riducendo la ricezione del suono da parte dell’orecchio più debole , si ridurrebbe l’interferenza neurologica esercitata da quest’ultimo sull’orecchio più forte, risultando in una migliore capacità discriminativa. 

 

La terapia dei disturbi dell’elaborazione uditiva centrale può avere risultati variabili. Laddove alcuni bambini sperimenteranno importanti progressi, al punto da ritenere che abbiano superato completamente le loro difficoltà, in altri può persistere un certo grado di deficit. Tuttavia, con un intervento appropriato e personalizzato, tutti i bambini con CAPD possono conseguire importanti successi nell’ascolto, nell’apprendimento e nella comunicazione  con notevole miglioramento della loro qualità di vita.

Erika Certosino

 

 

 

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