DIFESA SENSORIALE (PRIMA PARTE)
La Difesa Sensoriale è un Disturbo della Modulazione Sensoriale,che si manifesta con una “fight or flight” reaction (una reazione di “lotta o fuga”) a stimoli che la maggior parte delle persone non percepiscono come negativi o nocivi. I bambini con difesa sensoriale rispondono esageratamente a input sensoriali e reagiscono manifestando emozioni o comportamenti negativi. Questi bambini possono presentare un’inefficiente processazione di stimoli uditivi, olfattivi, visivi, vestibolari e tattili.
La Difesa Sensoriale è indicativa di una bassa soglia neurologica, per cui basta poco al cervello per rispondere alle informazioni sensoriali. Si ritiene che essa sia frequentemente legata ad una scarsa processazione a livello del Sistema Limbico o della Formazione Reticolare. Se il cervello non riesce a inibire gli input provenienti dai vari sistemi sensoriali, questi stimoli procureranno disagio al bambino e causeranno reazioni dirompenti.
IN CHE MODO QUESTA CONDIZIONE INFLUENZA IL BAMBINO?
La Difesa Sensoriale influenza il funzionamento del bambino a casa, scuola, e in tutte le circostanze sociali. Bambini con questa condizione possono evitare, allontanarsi o anche reagire aggressivamente di fronte a stimoli che percepiscono come negativi. Questi modelli di comportamento possono limitare le opportunità di esplorare l’ambiente, interagire con i coetanei o comunicare i loro bisogni agli altri.
Esempi di difesa Sensoriale sono:
DIFESA UDITIVA: reazioni di paura scatenate dal rumore, come ad es. coprirsi le orecchie in presenza di rumori forti (aspirafoglie, treno, aspirapolvere, ecc.)
DIFESA VISIVA: ipersensibilità alla luce o evitamento della fissazione dello sguardo
DIFESA OLFATTIVA: disagio nei confronti di alcuni odori che ad altri non procurano fastidio
DIFESA VESTIBOLARE: comprende l’Avversione al Movimento e l’ Insicurezza gravitazionale (vedi parte seconda dell’articolo)
DIFESA TATTILE: caratterizzata da ipersensibilità nei confronti stimoli tattili
DIFESA TATTILE
Il sistema Tattile è quello che riceve e trasmette le informazioni provenienti dai recettori sensoriali situati nella nostra pelle. E’ attraverso il Sistema Tattile che noi riceviamo informazioni sul mondo che ci circonda quando lasciamo l’ambiente uterino. L’abilità di processare le informazioni tattili ci permette di sentirci sicuri e di formare legami con coloro che amiamo. Esso contribuisce al nostro sviluppo sociale ed emotivo.
Un ruolo importante del nostro sistema tattile è quello di svolgere una funzione protettiva che ci allerta quando qualcosa è spiacevole o pericoloso. Per alcuni bambini, questa funzione non viene svolta in modo normale. Loro percepiscono la maggior parte delle sensazioni tattili come spiacevoli o minacciose e reagiscono con una risposta di “lotta o fuga”, retaggio ancestrale dell’evoluzione del cervello umano, necessario per sopravvivere in natura, e migliaia di anni di civilizzazione non hanno cambiato le strutture nervose di base che si sono evolute in milioni di anni. Per questo gli esseri umani reagiscono al pericolo fuggendo o aggredendo.
Tuttavia l’evoluzione del cervello umano ha determinato la comparsa di meccanismi che inibiscono la reazione di aggressività o di fuga, favorendo invece altri processi.
COS’E’ LA DIFESA TATTILE?
Il termine Difesa Tattile si riferisce a un pattern di risposte comportamentali ed emotive, che sono avverse, negative e sproporzionate, ad alcuni tipi di stimoli tattili che la maggior parte delle persone non percepirebbe come nocivo ( Royeen& Lane, 1991). I bambini affetti possono reagire piagnucolando, attaccando (fight) o scappando (flight) (Trott, 1993). Questo disturbo fu identificato dalla Dott.ssa Jean Ayres intorno al 1960.
Il disordine neurologico che causa la difesa tattile nel bambino, non necessariamente influisce sull’apprendimento. Ad interferire sono spesso il disagio e le reazioni comportamentali causate da questo disturbo. Spesso il bambino è emotivamente insicuro (Ayres, 1979).
POSSIBILI CAUSE DELLA DIFESA TATTILE
Nel corso degli anni, sono state proposte diverse teorie per spiegare questo disturbo di modulazione sensoriale: tutte hanno alla base un’alterazione dei meccanismi di inibizione che si esplicano a vari livelli nelle nostre funzioni cerebrali. L’input non solo non è modulato in modo appropriato, ma fallisce anche nel generare una risposta comportamentale adattiva. Infatti la Difesa Tattile è un problema in gran parte a causa dei comportamenti inappropriati cui si accompagna. Tra le varie teorie:
- Ayres(1964) propose che la Difesa Tattile fosse il risultato di uno squilibrio tra due sistemi somatosensoriali, il sistema protettivo e il sistema discriminativo, che si verificherebbe a causa della mancanza di una sufficiente inibizione ,per cui il sistema protettivo predominerebbe sul sistema discriminativo. Ayres ipotizzò anche che l’ansia fosse sia una causa che l’effetto di questa mancata inibizione
- Larson(1982) suggerì uno squilibrio nei meccanismi discendenti dalle aree cerebrali superiori, che determinerebbe troppa o troppo poca inibizione
- Fisher e Dunn (1983) ipotizzarono che la mancata inibizione fosse dovuta ad un’inadeguata modulazione degli input tattili da parte delle strutture superiori del Sistema Nervoso Centrale. Per questo sostenevano un intervento terapeutico mirato a ridurre l’arousal (lo stato di attivazione e reattività del sistema nervoso) che includesse stimolo tattile pressorio profondo, propriocezione e stimolazione vestibolare lineare
MANIFESTAZIONI COMPORTAMENTALI DI DIFESA TATTILE
I bambini con TD sono solitamente iperattivi e distraibili e rispondono esageratamente a stimoli tattili a cui la maggior parte delle persone non darebbe importanza, o dai quali non sarebbe comunque infastidita. Tuttavia possono essere coinvolti in alcune attività tattili se sono sotto controllo. Le caratteristiche che si riscontrano più frequentemente sono le seguenti:
REAZIONI DI EVITAMENTO ALLA STIMOLAZIONE TATTILE
- Evitamento di alcuni tipi di tessuti (ad es. ruvidi), o vestiti (a causa delle etichette interne ad es.) o ,al contrario, preferenza per altri( ad es. materiali soffici o maglie con le maniche lunghe)
- Evitamento del contatto con altri bambini, ad es. preferiscono stare alla fine della fila, così da non essere toccati
- Evitamento nei confronti di diversi cibi, poichè il bambino può essere sensibile alla loro struttura in bocca
- Evitamento di interazioni che implicano il contatto, incluso quello con il viso (ad es. allontana il viso dall’asciugamano… la pelle del viso è ricca di recettori tattili)
- Evitamento di attività di gioco che implicano il contatto corporeo, spesso, infatti, hanno la tendenza a preferire i giochi solitari
- Evitamento del camminare a piedi nudi, specialmente sulla sabbia o sull’erba (questo può manifestarsi con la “camminata in punta di piedi”)
- Evitamento di ambienti troppo affollati, preferiscono stare sotto il tavolo, dietro il divano o sotto le scale
RISPOSTE AGGRESSIVE A STIMOLI TATTILI NON DOLOROSI
- Disagio quando vengono presi in braccio, abbracciati o cullati, ad es. cercano di divincolarsi
- Avversione nei confronti di alcuni compiti quotidiani, ad es. fare la doccia o il bagno, farsi tagliare le unghie o i capelli o farsi lavare la faccia (Il sistema tattile della testa e del viso è anatomicamente differente da quello del resto del corpo e quindi la difesa tattile della testa sarà maggiore di quella del resto del corpo)
- Avversione nei confronti di attività come il cambio del pannolino o dei vestiti, la pulizia del naso o del viso
- Avversione nei confronti delle cure dentarie o del lavaggio dei denti
- Grosso disagio nell’ essere avvicinati da dietro
- Avversione nei confronti di alcuni materiali, incluso l’evitamento di attività di gioco che implicano l’uso di colori a dita, sabbia, pasta modellabile ecc..
RISPOSTE EMOTIVE ATIPICHE ALLA STIMOLAZIONE TATTILE
- Risposte aggressive al tocco leggero a livello di braccia, viso o gambe (perchè gli stimoli sensoriali dovuti a un tocco veloce e leggero tendono a sollecitare il sistema nervoso più delle sensazioni che provengono da una pressione ferma e decisa)
- Stress e ansia scatenati dalla vicinanza fisica ad altre persone, ad es. durante l’assemblea o durante l’ora della mensa ecc…
- Rifiuto di partecipare ad alcune attività sociali, come andare ad una festa o al supermercato
- Rifiuto,allontanamento o reazioni negative al contatto che si verifica nel contesto di una relazione intima. Spesso preferiscono toccare piuttosto che essere toccati
STRATEGIE PER AIUTARE UN BAMBINO CON DIFESA TATTILE
Le terapie che mirano a ridurre la difesa tattile tentano gradualmente di elicitare reazioni più normali alla stimolazione tattile. L’obiettivo è quello di correggere il modo in cui il sistema nervoso registra e interpreta l’informazione tattile
Strategie che possono rivelarsi utili sono:
- Usare un contatto fermo e deciso quando si tocca il bambino. Non usare mail un tocco leggero. Colpetti sulla testa, sulle spalle o sulla schiena non sono utili in un bambino con Difesa Tattile
- Pressione ferma e decisa sulla testa o su entrambe le spalle sono calmanti per questi bambini, così come abbracci molto avvolgenti. Assicuratevi, però, che il bambino si aspetti il contatto; mai prenderlo di sorpresa
- Evitare di toccare o di avvicinarvi al bambino da dietro. Assicuratevi che il bambino vi veda
- Fare in modo che il bambino sia il primo o l’ultimo della fila. Questo minimizzerà l’eventuale contatto con i suoi compagni
- Ridurre il più possibile il tempo che il bambino deve trascorrere in piedi e in fila
- Permettere al bambino di indossare in casa un maglione o un giubbotto se può aiutarlo a sentirsi più sicuro e rilassato
- A casa fare in modo che il bambino abbia spazio e non sieda troppo vicino ai suoi fratelli/sorelle
- Incoraggiare il bambino a spazzolare il proprio corpo usando una spugna naturale durante il bagno
- Creare un angolo tranquillo dove il bambino può rifugiarsi quando diventa troppo “sensibile”
- Prestare attenzione a quale tipo di abbigliamento, di tessuto, di materiali da gioco, o di situazioni sociali( ad es. camminare in un centro commerciale affollato) sembrano scatenare reazioni negative da parte del bambino. Cercare, quindi, di evitare situazioni irritanti
- Favorire attività di “lavoro pesante” come portare la spesa o i panni da lavare, farsi aiutare nei lavori di casa, indossare uno zaino pesante, giochi in cui si spinge e si tira, salti , perchè sono tutte attività che tendono a calmare e “organizzare” la sensibilità tattile
- Cercare di introdurre gradualmente diverse esperienze tattili nel gioco, nel mangiare, nel momento del bagno, ecc. E’ più facile che il bambino inizi a giocare da solo piuttosto che subire nuove stimolazioni, avvertite come minacciose, che gli vengono imposte. Quindi mai forzarlo
Esistono poi numerose attività tattili specifiche che il bambino potrà fare con l’aiuto di un terapista esperto, poichè ,naturalmente, è importante che un bambino con una sospetta Difesa Tattile sia valutato opportunamente da uno specialista per la diagnosi e il trattamento.
Erika Certosino