Rossana Giorgi

Mi sono laureata in Terapia della Neuro e Psicomotricità dell’Età evolutiva presso l’Università di Pisa. Ho continuato la  formazione conseguendo il Master di I Livello “Psicopedagogia delle disabilità” Disturbi e strategie della relazione (università di Pisa, Facoltà di Medicina e Chirurgia, sede a Lucca). Attualmente sono iscritta alla laurea magistrale “Scienze cognitive e processi decisionali- Curriculum: Applied Cognitive Neuroscience“, presso l’Università degli studi di Milano.

Nell’aprile del 2018 ho conseguito il titolo in DIR®/Floortime™ Expert Training Leader che mi permette di divulgare il modello DIRfloortime tramite l’insegnamento.

Grazie al tirocinio  universitario svolto presso l’IRCCS Stella Maris di Pisa e tirocinio post-laurea presso l’ASL di Livorno (compreso il Centro per Disturbi della Relazione e della Comunicazione “Villa Porcelli”), ho avuto modo di collaborare e progettare con le diverse figure professionali gli interventi terapeutici, facendo molta esperienza con il lavoro di equipe.

Ho iniziato la formazione nel modello DIR® e DirFloortime™ circa 15 anni fa mediante corsi di formazione teorico-pratici e supervisione clinica di alcuni membri ICDL – The Interdisciplinary Council on Developmental &Learning Disorders – U.S.A. 

Attualmente sono ufficialmente certificata come Expert & Training Leader presso tale istituto americano. La scelta di tale modello nasce dalla prospettiva “evolutiva” della TNP che privilegia una modalità di approccio in cui gli interventi si basano sul gioco e sull’interazione, tenendo in considerazione le caratteristiche individuali di ogni bambino.

Il mio impegno è quello di diffondere il modello DIR® organizzando corsi in collaborazione con altre figure professionali.

Per tali motivi ho deciso di recarmi nel 2015 a Chicago (Illinois) presso la clinica  “Amy Zier  & Associates” dove ho potuto studiare e collaborare con l’equipe della struttura la quale si occupa principalmente di Terapia di Integrazione sensoriale e Terapia DIR/Floortime.

Fino a Giugno 2017 ho avuto il piacere di far parte di una “micro-èquipe” dell’ASL 6 (Livorno) con il principale incarico di valutare bambini affetti da Disturbo dello Spettro Autistico (0-5 anni)  secondo i criteri del modello DIR-Floortime e intervenire nei diversi contesti contesti di vita dei bambini (casa, scuola) attraverso il coaching a insegnanti, genitori e caregivers.

L’approccio basato sull’Integrazione Sensoriale (Sensory Processing In Play!) e il diretto coinvolgimento dei genitori/caregivers durante le sedute e tutto il processo riabilitativo/rieducativo, rappresentano il punto di forza del nostro approccio nell’affrontare i diversi disordini evolutivi (ADHD, disprassia, disturbi comportamentali e/o emotivi, disturbi dell’attenzione, ritardo psicomotorio etc).

Ogni anno offro corsi di formazione con accreditamento o partecipo a convegni a livello nazionale riguardo l’approccio DIR-Floortime e l’integrazione sensoriale.

Da Maggio 2018 sono docente presso l’istituto americano The Interdisciplinary Council on Developmental &Learning Disorders per il quale tengo corsi di certificazione sul modello DIRFloortime®,  (corsi ICDL Rossana Giorgi).

Il principale obiettivo dei corsi didattici da me tenuti sull’integrazione sensoriale all’interno del contesto neuro-evolutivo DIR è quello di condividere la mia esperienza professionale in questo campo e dare modo ai colleghi/studenti di confrontarsi con altre prospettive.

Il mio percorso professionale ha continuato, focalizzandosi sempre di più sui Disturbi di elaborazione sensoriale.

Ho quindi conseguito mentorships presso lo STAR Institute in Colorado (Denver), l’istituto attuale per eccellenza coinvolto nel trattamento, formazione e ricerca sull’integrazione sensoriale. Ho avuto quindi modo di conoscere personalmente Virginia Spiellman (associate director) e Lucy Miller (fondatrice).

A seguito di questi mentorships presso lo STAR Institute e corsi in collaborazione con la Temple University. sono stata la prima in Europa ad aver ottenuto e completato la certificazione in ” Advanced Professional in Sensory Processing Disorder” (ProCert- terapista di livello avanzato nei Disturbi di Elaborazione Sensoriale). Mi trovate nella lista come provider qui: ROSSANA GIORGI STAR INSTITUTE

La collaborazione e formazione con le figure di alto livello, americane e in ambito Dir e Integrazione Sensoriale, è sempre in evoluzione. In particolare lo staff de “lo Star Institute” in caso di supervisione clinica e la logopedista Michele Ricamato (Chicago, Illinois), esperta nel modello Dir® e DirFloortime™, la quale segue quasi tutte le famiglie che frequentano il centro.

Data la mia dedizione e continua formazione nell’ambito dei disturbi di elaborazione sensoriale secondo l’approccio dell’istituto STAR (STAR INSTITUTE), le famiglie e i colleghi mi contattano principalmente per bambini con disturbo di regolazione , in comorbidità con altri disturbi o meno (es. Spettro autistico), divenendo il punto di riferimento in Italia per tali difficoltà e approccio terapeutico.

Perché ho scelto il modello DIR Floortime?

Durante i primissimi giorni di tirocinio (primo anno universitario) ho avuto modo di avvicinarmi a bambini con diverse tipologie di disordini. Fui molto colpita da un bambino in particolare. Non sapevo cosa avesse e non sapevo perché si trovava in quell’Istituto. Ricordo solo la difficoltà nel relazionarmi con lui: non mi guardava, sembrava non ascoltarmi e, a un certo punto, si sdraiò ai miei piedi come fossi inesistente. L’operatore mi disse che era un bimbo con diagnosi di autismo. Quello stesso giorno passai 5 ore in biblioteca davanti a una decina di libri per documentarmi su cosa fosse l’autismo. Più leggevo e più mi sentivo confusa.

Gli studi proseguirono con qualche difficoltà: tanti bambini e metodi diversi di lavorare.

Iniziai così a partecipare a corsi di formazione, e nel frattempo capii che il modello DIR-Floortime (modello adattabile a qualunque disordine evolutivo) sarebbe diventato il percorso della mia professione. Qualcosa in cui credevo veramente.

Certo, l’inesperienza e le relative incertezze prestavano il fianco a fastidiosi dubbi, ma alla fine vinceva l’interesse e la convinzione che quello era il modello da seguire.

Dopo tutti questi anni di studio posso dire di aver fatto la scelta giusta. Infatti il modello Dir risponde alle domande: “Cosa significa individuare il profilo giusto, fare coaching ai genitori? “ Significa trovare le modalità adatte per avvicinarsi al bambino, farsi guardare, comprendere le cause della sua difficoltà nell’osservare il mondo esterno, stabilire un rapporto.

Le “cause” e il profilo soggettivo (“I”), cioè differenze individuali, sono il cuore del DIR. E non si può prescindere da un approccio che tiene conto dei principi di integrazione sensoriale, delle difficoltà di processamento sensoriale. Perciò, conoscere il profilo individuale significa conoscere nella teoria e nella pratica tali difficoltà, in particolare la nosology (classificazione) di L.J. Miller. Anche se non completamente esaustiva. Difatti, la terapia deve procedere all’interno di una ‘relazione significativa’….Ma cosa si intende per ‘relazione significativa’ ? Per i terapisti DIR, ‘relazione’ vuol dire ad esempio che un bambino riesce a guardarti senza che tu lo chieda, dato anche il supporto del ‘genitore/caregiver’ che sa cosa può aiutarlo perché ciò avvenga. E questo succede grazie agli stimoli appropriati e all’uso di un’alta affettività dell’adulto. Molti colleghi con ironia, ci definiscono “ultrapsicodinamici”, sminuendo la valenza di quella definizione. Eppure dietro questa terminologia si materializza il DIR. I pattern relazionali sono quindi importanti perché agiscono sulla regolazione e il coinvolgimento, caratteristiche basilari affinché il bambino impari a gestire gli stimoli interiori e quelli provenienti dall’esterno. Ecco, la ‘relazione affettiva’ si concilia coi livelli considerevoli di apprendimento e sviluppo della terapia.

Ad oggi, dopo una certa esperienza e vari studi,  sono sempre più fermamente convinta che esiste un limite nella maggior parte dei più “conosciuti” e popolari approcci comportamentali.

Le famiglie infatti mi contattano in quanto i loro figli alla fine non sono in grado di giocare, di creare un gioco se non in un contesto strutturato, oppure non sono capaci di prestare attenzione in un contesto multisensoriale sovraccaricandosi facilmente, fanno fatica a rimanere calmi e regolati se non a tavolino o in alcuni limitati contesti (di solito appunto strutturati o guidati dall’adulto), altri ancora richiedono proprio esplicitamente la voglia di poter creare momenti di reale coinvolgimento e condivisione con il proprio figlio, momenti piacevoli al di fuori della richiesta e prestazione; possono addirittura chiedere aiuto in quanto dopo anni o mesi di terapia il bambino mostra segnali di “stress” con aumento di stereotipie,  in assenza di una “guida esterna” vaga per la stanza, oppure rimane ancorato al rinforzo in modo tale da togliere piacere alla relazione. 

In generale quello che vediamo mancare in certe terapie è l’attenzione alla regolazione o co-regolazione e stato di arousal in ottica di sintonizzazione affettiva (non solo cognitiva e no, non ha niente a che vedere con il pairing), sensoriale e sensori-motoria, quindi al profilo individuale che include l’abilità di processamento sensoriale che si sviluppa nell’interazione con l’adulto e nella capacità dell’adulto di leggere i segnali del bambino, momento per momento.

Il terapista DIR quindi facilita la relazione caregiver-bambino grazie alla quale si sviluppano le più alte competenze relazionali, sociali, emotive, cognitive, linguistiche e accademiche. Per questo il genitore/caregiver è parte attiva durante la seduta e il vero protagonista insieme al bambino e il terapista lo supporta tramite coaching.

Ecco che ho trovato nel modello DIR un supporto per i genitori nel comprendere il bambino ad un livello profondo nel suo funzionamento.

DI COSA MI OCCUPO PRESSO IL CENTRO

Fondatrice di questo Centro, mi occupo dell’organizzazione di tutte le terapie, corsi di formazioni, eventi gratuiti e a pagamento per genitori, professionisti, insegnanti etc. Prendo contatti con Istituti/colleghi esteri per mentorships, convegni, docenze e ogni altro tipo di eventi, ormai da anni, facendo da rete e collegamento con l’Italia.

Presso il Centro svolgo sedute di trattamento intensivo, un approccio unico in Italia. Si rimanda a questa pagina per altre informazioni: 

IL TRATTAMENTO INTENSIVO

Inoltre mi occupo principalmente di intervento intensivo in età precoce, per cui il Centro è preparato per accogliere anche bambini piccoli 0-3 anni e per supportare le famiglie di bambini in questa fascia di età. Per ulteriori informazioni clicca qui: 

L’INTERVENTO PRECOCE

 

DIRFLOORTIME® E AUTISMO

Il Modello DIRFloortime mira al cuore dell’autismo: non si focalizza sul modificare un comportamento ma sul “processo”, supportando la crescita del bambino mediante un intervento mirato ai deficit alla base (cause e profilo individuale) di tale comportamento. Quando parliamo di profilo individuale non ci riferiamo solo ai punti di forza e debolezza (tipico di qualsiasi approccio), ma ad una accurata valutazione che permette di comprendere come funziona il cervello del bambino, come il cervello processa gli stimoli ambientali (persona e oggetti), le abilità di raggiungere e mantenere nel tempo lo stato di arousal ottimale, stato che permette all’individuo di interagire “appropriatamente” con l’ambiente e che influenza i livelli di attenzione e partecipazione. Tali capacità del cervello, oltre ad avere una predisposizione neurobiologica, sono STRETTAMENTE correlate e interdipendenti dallo sviluppo emotivo-affettivo, quindi dalla relazione (R di “relationship”, cioè relazione).

Questo modello vede il bambino non come autistico o non autistico, molto o poco autistico, con una certa abilità o senza tale abilità, ma come un bambino con un modo tutto suo di processare e interagire che va accompagnato lungo la scala dello sviluppo, la stessa percorsa da un bambino a sviluppo tipico.

Grande sfida del professionista è quello di coinvolgere i genitori/caregivers in questo processo e di trovare le strategie e l’INTERAZIONE giusta, cucite ad hoc al profilo sensori-motorio del bambino, per scalare la scala di sviluppo che noi terapisti DIR chiamiamo emotivo-funzionale (aspetto emotivo e affettivo al centro).

Si consiglia di visitare il sito ICDL in cui sono pubblicate le ricerche sul Dir (clicca qui), modello basato sull’evidenza scientifica, e articoli scientifici in cui vengono riportati i risultati su autismo e abilità sensori-motorie. Le ultime ricerche a riguardo ci spiegano come nell’autismo il cuore del problema sia proprio la difficoltà motoria, una delle parti centrali nel trattamento DIR (I come “differenze individuali” di queste abilità).

Articoli:

 

  1. Motor skill in autism spectrum disorders: a subcortical view
  2. Autism spectrum disorder and the cerebellum
  3. Motor coordination in autism spectrum disorders: a synthesis and meta-analysis

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