Marialuisa Siracusa

Mi sono laureata in Psicologia dello sviluppo e dell’educazione (vecchio ordinamento) presso l’università “La Sapienza” di Roma con una tesi sulle “Rappresentazioni materne nel primo anno di vita del bambino e basi neurobiologiche dell’empatia” con il Prof. M. Ammaniti. Ho effettuato un semestre di tirocinio post laurea presso il dipartimento “La scarpetta” di Roma dove ho iniziato la mia prima pratica a contatto diretto con bambini entro i tre anni che manifestavano principalmente disturbi generalizzati dello sviluppo. Il successivo semestre è stato svolto presso la clinica “Città di Roma” nel reparto di maternità, mi occupavo di corsi preparto e di assistenza alla puerpera durante il travaglio e nel post partum con l’obiettivo di assistere emotivamente la madre, la coppia genitoriale e i fratelli/sorelle nel delicato momento in cui arriva un bambino. Questo mi ha permesso di toccare con mano la delicatezza dei precedenti equilibri e le nuove dinamiche familiari che si strutturano in un momento tanto bello quanto complesso.

La formazione è sempre proseguita nella direzione di approfondire e comprendere maggiormente lo sviluppo neurobiologico dell’individuo e la sua specificità. Presto mi sono resa conto che alla formazione accademica mancava una parte prettamente motoria e dedicata al corpo che nei bambini è così importante per poter esplorare il mondo circostante e per entrarci in contatto. Così ho conseguito il titolo di Psicomotricista Funzionale, secondo i principi del Prof. Jean Le Boulch, con un Master di II livello presso l’Isfar di Firenze (https://www.isfar-firenze.it/).

In seguito la pratica e l’esperienza clinica mi hanno portato ad approfondire il modello di trattamento Dir Floortime, uno dei trattamenti elettivi nella riabilitazione dei disturbi generalizzati dello sviluppo, basato sul bambino e “cucito” sulle sue personali caratteristiche sensoriali, emotive e comportamentali. Tenendo come punto di forza la famiglia, parte integrante e attiva del trattamento, una risorsa che rende unico il modello. Ho conseguito da poco il livello Dir 203 Advanced Certificate presso l’istituto americano ICDL – The Interdisciplinary Council on Developmental & Learning Disorders.

Ho fatto molta esperienza nella pratica del modello, prima con la Prof.ssa Maria Teresa Sindelar, coadiuvando interventi anche con la Dott.ssa Serena Suman. Ho avuto la possibilità di un’esperienza pratica anche in Argentina, presso il centro della Dott.ssa Sindelar con la quale ho conseguito i primi due livelli di formazione del modello (101 e 201 Basic Certificate).

In seguito al lockdown, per necessità personali, ho lasciato Roma dopo quindici anni di attività per rientrare a Livorno, città natale, dove ho avuto la fortuna di incontrare la Dott.ssa Rossana Giorgi, Expert Training Leader, e iniziare una collaborazione presso il Centro Evoluzione Bambino, dove esercito la mia professione continuando la formazione continua con pratica e supervisioni cliniche per affinare la tecnica nel modello Dir Floortime.

Presso il Centro Evoluzione Bambino mi occupo principalmente di:

  • Gruppi Floortime™ tra fratelli/sorelle. Questa modalità è preziosa per cogliere aspetti che in sedute individuali possono non emergere e soprattutto mettono una lente di ingrandimento sulla R del modello, la parte Relazionale. Le famiglie che si trovano ad affrontare difficoltà di sviluppo, sono interessate a 360 gradi e le dinamiche tra fratelli sono complesse da gestire e delicate da affrontare. Spesso le famiglie riportano difficoltà legate a gelosia o grande fatica a gestire bambini così distanti tra loro ma entrambi con necessità impellenti nel quotidiano. Abbiamo riscontrato come nel tempo questi incontri facilitino l’apertura, la comprensione e la reciprocità di entrambi. I fratelli e le sorelle hanno un vissuto significativo rispetto alla difficoltà del fratello e sperimentano tanti stati d’animo che necessariamente si generano ma non sempre hanno un ambiente idoneo dove poterli condividere ed alleggerire. Inoltre le sedute che vengono integrate in maniera intermittente con i trattamenti individuali, ci permettono di trasferire procedure e strategie che vengono condivise con i genitori per supportare la quotidianità domestica.
  • Gruppi Floortime™ tra coetanei. Quando possibile, per obiettivi condivisi e congruenti e caratteristiche individuali armoniche, mi occupo di terapie in piccolo gruppo (2/3 bambini massimo) con l’obiettivo principale di supportare il bambino nella condivisione e nello scambio tra coetanei. Questo tipo di trattamento persegue l’obiettivo di potenziare gli aspetti di coinvolgimento, comunicazione, reciprocità e condivisione sociale con i pari, grande sfida nei nostri bambini. Le varie modalità di trattamento sono programmate in accordo con la famiglia secondo le priorità dell’intervento in quel momento. Possono essere co-presenti, alternate, portate avanti per brevi periodi con cadenza strutturata e poi riprese in seguito per poter monitorare quantitativamente e qualitativamente i progressi terapeutici.
  • Intervento scolastico secondo il metodo DIR® con la collaborazione tra insegnanti , insegnanti di sostegno, educatori. L’ulteriore specificità della modalità con cui vogliamo accogliervi è nel cercare di coordinare il più possibile un intervento coerente e produttivo che coinvolga non solo tutte le figure significative ma anche più contesti possibili della vita quotidiana. Negli anni ho avuto la fortuna di lavorare spesso nelle scuole. Sono solita effettuare interventi in presenza, volti a rendere operativi i suggerimenti e le riflessioni che l’equipe clinica supporta in base al percorso che il bambino sta effettuando in quel momento. Spesso i soli colloqui non sono sufficienti a coordinare concretamente la routine scolastica. Parlare è diverso dal fare insieme. Il nostro lavoro parte da delle sfumature, le modifiche che si attuano sono volte a rispettare in primis il profilo sensoriale di ogni bambino permettendogli un miglior adattamento all’ambiente e di conseguenza la possibilità di entrare in relazione. Solo a questo punto si può procedere nella didattica. Frequentemente il problema è capire quanto sia “intelligente” un bambino per potergli fare una proposta didattica e non come posso fare in modo che l’alunno/a possa dimostrare il suo apprendimento. Quali strumenti possono essere messi in campo per facilitare l’equipollenza con il nostro sistema scolastico di valutazione? L’inclusione è appartenenza non presenza. La scuola è oberata di compiti e le insegnanti di responsabilità, alle volte chiamate in causa in competenze (cliniche) che esulano l’insegnamento. L’intervento a scuola è lento e delicato, necessita di lunghi processi perché si creino relazioni di fiducia col terapista e risultati concreti perché realmente si apra una collaborazione. Accettazione non vuol dire integrazione.

 

L’intervento a scuola secondo il metodo DIR® si articola in:

  • Un’accurata valutazione in studio
  • Un’osservazione in diversi contesti del bambino
  • Osservazioni/Interventi a scuola
  • Colloquio con genitori e insegnanti
  • Questionari per ricavare informazioni sul profilo di funzionamento del bambino (es. profilo sensoriale)
  • Sessioni individuali in studio

 

L’intervento in ottica DIR tiene conto principalmente della capacità del bambino di gestire i livelli di arousal e di regolazione, quindi di attenzione. La capacità di condividere e di rimanere reciproco con l’altro per poter portare avanti un compito, abilità che possono essere influenzate da difficoltà di processamento sensoriale e dalle difficoltà sensori motorie che il bambino deve gestire. Il terapista DIR collabora con le insegnanti nel leggere certe difficoltà e il comportamento del bambino da un’altra prospettiva e lo supporta prima di tutto nella regolazione, attenzione, capacità di coinvolgimento e di regolazione emotiva, comunicazione intenzionale e reciprocità, nel problem solving sociale, nel pensiero astratto e riflessivo, nel trovare le migliori strategie didattiche in base al profilo del bambino.

Come psicologa l’intervento è mirato a disturbi dell’età evolutiva (0-21 anni), parent training ai genitori, supporto didattico e sostegno psicologico per adulti e bambini.

Per quanto attiene alla pratica della psicomotricità funzionale anch’essa nasce per disturbi infantili di vario genere e non esclusivamente motori. Un approccio che, all’unisono con i principi del modello Dir floortime, passando dal corpo permette ai nostri piccoli di affrontare sfide motorie e relazionali camuffate dal gioco, protetti all’interno di una relazione emotivamente sicura che possa permettere loro di esplorare l’ambiente e affidarsi all’altro.

Chi di noi non ricorda i giochi fatti da bambini e le sensazioni che li accompagnavano?

Anche il corpo, come il cervello, ha memoria, è plastico e malleabile e ciò che apprendiamo con esso non viene dimenticato.

La psicomotricità funzionale offre al bambino la possibilità, attraverso il proprio vissuto corporeo, di percepire, interiorizzare e fare propri i prerequisiti e le abilità indispensabili per crescere in modo armonioso.

E’ importante lasciare il bambino libero nella sperimentazione del proprio corpo e del suo movimento. Il nostro corpo prima che per “fare” ci serve per entrare in contatto con mamma e papà e parallelamente in relazione al gruppo sociale e all’ambiente circostante.

In questo campo ho esperienze di lavoro individuale e di piccoli gruppi sia per lo sviluppo normotipico che nelle difficoltà. Ho partecipato a progetti che includevano la psicomotricità funzionale nell’offerta didattica di asilo nido (sezione grandi), nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria di primo ordine sia su richiesta collettiva che per un singolo alunno su cui viene poi costruito l’intero percorso includendo la classe e le mastre. Lo sviluppo motorio è un elemento fondamentale per un’equilibrata crescita psicofisica e per la strutturazione della personalità di ogni individuo.