18 Luglio 2017

W-SITTING (SEDUTA A W)

La seduta a W o W-Sitting è una delle posizioni che si osservano più frequentemente nei bambini più piccoli mentre giocano. In questa posizione, i glutei del bambino poggiano sul pavimento, tra le gambe, le ginocchia sono piegate e i piedi sono spostati lateralmente ai lati delle anche e puntano al di fuori del corpo. Guardando questa posizione dall’alto, sembra che le gambe del bambino formino una “W”.

E’ una posizione di transizione, frequente nei bambini  fino ai 5 anni di età, grazie alla maggiore flessibilità di ossa e articolazioni, ma può diventare problematica quando viene assunta in modo prolungato in bambini più grandi.

In questa posizione, il bambino crea una più ampia base di supporto che aumenta la stabilità del tronco, specialmente se questa rappresenta un’area di vulnerabilità per lui. Infatti questa posizione richiede un minor controllo posturale, con minor attivazione dei muscoli del “core” (tronco) necessaria per stare eretto,  e ciò permette al bambino di concentrare le sue energie per focalizzarsi sul gioco. I bambini che tendono ad essere più frequentemente W-sitters, sono, infatti, quelli che hanno una scarsa stabilità e tono a livello del tronco, e si affidano a questa posizione per riuscire a manipolare i giocattoli e a giocare più facilmente. Quando si trova nella posizione a W, il corpo è come se fosse “fissato” al pavimento, quindi, questo permette di giocare con giocattoli che si trovano di fronte, ma non consente la rotazione del  tronco e di spostare il peso lateralmente (girandosi e piegandosi per raggiungere giocattoli che sono sul lato opposto). La rotazione del tronco e lo spostamento laterale del peso del corpo permettono il mantenimento dell’equilibrio mentre si corre o si fanno giochi all’aperto e sono necessari per “attraversare la linea mediana”  durante la scrittura o altre attività da tavolo. La linea mediana è una linea immaginaria che va dalla testa ai piedi e che separa la parte destra e sinistra del corpo. Attraversare la linea mediana significa che una parte del corpo (ad es. una mano o un piede), si sposta spontaneamente verso il lato opposto, come accade durante la scrittura ma anche in numerosissime altre attività quotidiane. La posizione a W implica un minimo attraversamento della linea mediana, con conseguente scarsa integrazione bilaterale (integrazione tra parte destra e sinistra  del corpo), e difficoltà o ritardo nello sviluppo della dominanza manuale, perchè dal momento che non avviene la rotazione del tronco, il bambino è meno portato ad attraversare la linea mediana per raggiungere gli oggetti che si trovano sul lato opposto, e prenderà, invece, con la mano destra quelli che si trovano sul lato destro e con la sinistra quelli che si trovano sul lato sinistro. Inoltre in questa posizione avremo limitate attivazione e processazione vestibolare, integrazione visuo-motoria, processazione uditiva e uno sviluppo non fisiologico delle articolazioni pelviche e spinali.

Le principali conseguenze cui ,il bambino che assume in maniera prolungata e continuativa questa posizione , va incontro sono dunque:

  • Limitata attivazione del tronco e basso tono muscolare
  • Minimo attraversamento della ” Linea Mediana”
  • Difficoltà a sviluppare coordinazione bilaterale e nel trasferire oggetti da una mano all’altra
  • Difficoltà a sviluppare dominanza manuale e coordinazione oculo-manuale
  • Ritardo nell’acquisizione dell’equilibrio e della consapevolezza corporea e conseguenti instabilità nel camminare o correre, impaccio motorio e goffaggine
  • Lassità articolare, specialmente a livello della pelvi e/o ipermobilità a livello delle articolazioni
  • Scarsa dissociazione tra collo e tronco e conseguente mancata o limitata integrazione di riflessi primitivi (ad es. il SNTR, Riflesso Tonico Simmetrico del Collo, la cui persistenza può in realtà essere essa stessa una delle cause possibili del W-sitting)
  • Scarsa processazione di stimoli vestibolari, visivi e uditivi
  • Problemi di auto-regolazione e di attenzione

Da qui la necessità di correggere il più precocemente possibile questa postura, invitando il bambino ad assumere posizioni più corrette quando si siede, come la seduta a gambe incrociate, oppure con le gambe posizionate entrambe dallo stesso lato, oppure sulle ginocchia, o con le gambe distese, o in posizione prona (posizione di grande utilità per l’integrazione di vari sistemi sensoriali). Naturalmente, qualora il bambino avesse difficoltà a sedersi utilizzando altre posizioni, occorre richiedere l’intervento di un terapista esperto.

Erika Certosino

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